Omar Favaro dopo aver scontato la sua pena in carcere si è rifatto una vita: ora tornerà davanti ad un giudice per le accuse della moglie.
Omar Favaro torna al centro delle notizie di cronaca in tutta Italia. Uno dei killer della strage di Novi Ligure tornerà infatti davanti ad un giudice e stavolta le accuse arrivano dalla sua consorte. Dopo aver scontato la pena per l’omicidio, orchestrato assieme alla fidanzata di allora, Omar è uscito dal carcere e si è rifatto una vita.
L’uomo si è sposato ed è diventato padre di una figlia ma ha trasformato la sua redenzione in una nuova occasione per infrangere la legge. Il 40enne, infatti, avrebbe ripetutamente minacciato, picchiato e violentato la moglie, arrivando anche a maltrattare la sua stessa figlia.
Un inferno tra le mura domestiche
La situazione all’interno della famiglia di Omar, secondo le prime ricostruzioni, era un vero e proprio inferno. L’uomo minacciava la consorte in ogni modo: sia a parole e sia con le mani. “Ti mando su una sedia a rotelle”, “ti sfregio la faccia con l’acido”, “non esci viva da qui”. Queste alcune frasi che avrebbe rivolto alla consorte. Il 40enne aveva alimentato questo clima pesantissimo vietandole di chiamare i carabinieri e distruggendole cellulari. Le vicende indagate sarebbero avvenute fra il 2019 ed il 2021, prima che la coppia si separasse.
Il lockdown dovuto alla pandemia aveva amplificato ulteriormente il regno del terrore di Omar. La moglie sarebbe infatti stata costretta a subire violenze sessuali. Il 40enne l’avrebbe picchiata in più occasioni e l’avrebbe anche legata per poter abusare di lei. Anche la figlia sarebbe stata maltrattata. La consorte, inoltre, era obbligata a dare al marito tutto il suo stipendio.
Il Pm vuole misule cautelari
In primo appello, non sono state confermate misure cautelari verso Omar Favaro. Il pubblico ministero Valentina Bossi, però, vorrebbe che venissero applicate dopo il giudizio del secondo processo, che avverrà al tribunale di Torino. “Omar ha appreso solo ora di queste imputazioni totalmente infondate – commenta invece l’avvocato difensore del 40enne – a febbraio una perizia del giudice civile ha confermato la sua capacità genitoriale. A marzo è finito di nuovo sotto accusa”.